giovedì 18 giugno 2015

Storie di Pura Vita


Abbiamo tanta vita dentro, e vogliamo esprimerla nel modo in cui riusciamo meglio: facendo!
In questo blog troverai tanti post dedicati a ciò che facciamo per passione e per portare avanti i nostri progetti. Ci auguriamo che le due cose possano sempre coincidere, poiché crediamo che la passione sia il mezzo migliore per realizzare le cose più autentiche...almeno per noi funziona così!

Al momento le nostre attività principali ruotano attorno ai campi dell'autoproduzione, della creazione di rimedi naturali per il benessere psicofisico, dell'educazione ambientale e della ricerca legata a risorse ed esperienze di vita sostenibili e rinnovabili, oltre che creative.

Quindi se anche tu sei un amante della natura, in tutte le sue forme, e sei alla ricerca di un nuovo modo di vivere e vedere le cose, questo blog potrebbe piacerti. Speriamo di cuore che in queste storie ordinarie di Pura Vita, tu possa trovare qualche fonte di ispirazione.

Enjoy it!



Verso il primo insediamento



Abbiamo appena accennato al palmento della foto, la cui costruzione risale al 1855. Al suo interno vi è ancora la vasca in pietra di raccolta dell'uva. Lì veniva accatastata, pigiata e trasformata in vino.
Abbiamo anche detto che questa struttura, per le sue dimensioni e la sua posizione, si presterebbe a diventare l'organo centrale del progetto. Ma, complice il tempo e il diverso utilizzo, la struttura, allo stato attuale, manca di vivibilità e avrebbe bisogno di piccole opere di restauro e manutenzione.
Nell'attesa di questa primavera, non appena la stagione ci consentirà di campeggiare nel terreno, anche per diversi giorni consecutivi, e quindi di metterci seriamente all'opera, ci limitiamo a fare i preparativi. 



La copertura antipioggia del tetto del palmento. 
Tra i suoi acciacchi, il palmento presenta numerosi 
buchi sul tetto. Nei mesi caldi andremo quindi a riprendere
la struttura del tetto, utilizzando materiali naturali.
Qui ci stiamo limitando a mettere un telone provvisorio,
 per evitare che la pioggia invernale crei ulteriori danni.


Nel frattempo si zappa tutt'intorno 
per ripristinare l'antico drenaggio.


C'è anche chi raccoglie calenduline spontanee 
per metterle a macerare sott'olio, 
trasformandole così in un prezioso in oleolito.

L'oleolito si ottiene lasciando a macerare in olio la parte 
della pianta che contiene i principi attivi, per un tempo 
che può variare dai venti giorni ai due mesi, a seconda del tipo di pianta, fresca o secca. Successivamente si filtra l'olio dalla pianta e dai residui. Il risultato è un concentato di proprieta!


Successivamente si coglie l'occasione 
per creare la base per i primi bancali sinergici.




E per terminare una ricca giornata,

 il cerchio del fuoco.





 Ora ci riposiamo nell'attesa della prossima giornata di sole!

 

martedì 26 maggio 2015

Il progetto


Pura Vita è un progetto giovane! Dalle sinergie confluite ne La Libella e da una visione di vita comune, abbiamo deciso di credere insieme nella realizzazione di in un nostro grande sogno: creare un Centro per la Diffusione di Pratiche Sostenibili.
E’ veramente difficile spiegare con poche parole ciò che immaginiamo da tempo. Potrebbe essere una realtà vicina a quelle sperimentate dagli Ecovillaggi, dai Centri di Educazione ambientale o da alcune Aziende agricole, ma tuttavia non uguale; senza nulla togliere a queste realtà, da cui siamo quotidianamente ispirati.
Vita rurale, metodi tradizionali, rispetto per l’ambiente, sperimentazione di energie e stili di vita sostenibili e rinnovabili, amore per la cura dell’uomo e della natura, laboratori a cielo aperto per tutte le età, cibo genuino, condivisione di arte, informazioni e cultura…questi principi esprimono solo in parte le profonde esigenze da cui prende vita questo progetto.
Allo stato attuale siamo alla ricerca di fondi ed opportunità per poterlo portare avanti, avendo come punto di partenza due ettari di terra immersi in un contesto naturale nel cuore del parco delle Madonie, vicino al comune di Polizzi Generosa e stiamo lavorando sodo perché tutto ciò presto diventi realtà. Crediamo che la Sicilia possa essere il luogo ideale in cui far crescere il progetto, sia per quanto riguarda le risorse storiche e paesaggistiche che essa offre, sia per quelle naturalistiche e climatiche, e vogliamo contribuire al suo sviluppo. Di contro non crediamo a chi dice che in questa terra non ci siano più speranze di lavoro, di evoluzione e di Vita, e speriamo fermamente di continuare a non crederci ancora per un po’. Siamo aperti a diverse possibilità di collaborazione, purché coerenti con la nostra etica.


Se sei in linea coi nostri principi e vuoi sostenere la realizzazione di questo progetto, hai idee su come poterlo fare o semplicemente ti piace l’idea e vorresti confrontarti con noi per saperne di più, scrivici a progettopuravita@gmail.com o seguici su questo blog per ricevere gli aggiornamenti.




Sostenendo La Libella, sostieni Pura Vita. Se vuoi conoscere il progetto La Libella, seguici sulla pagina FB, all’indirizzo www.facebook.com/la.libella.14 o scrivici a lalibella_handmade@yahoo.it .




Quel che sarà

Qui di seguito troverete alcune slide che possono aiutarvi ad avere un'idea di quello che sarà il nostro progetto, in concreto, nella gestione degli spazi.
 



Insediamento abitativo

All'interno del progetto prevediamo l'utilizzo di strutture abitative sia a misura dell'uomo che le abita, sia dell'ambiente che le ospita. A tal proposito vogliamo utilizzare materiali e soluzioni a bassissimo impatto ambientale, atossici e traspiranti. Perciò abbiamo deciso di circondarci di materiali quali legno, canne, argilla, sabbia, pietra, vetro, fibre tessili, pigmenti naturali e vernici atossiche. Inoltre vorremmo ispirarci ai moderni studi della bioarchitettura, della domotica, della permacultura e del feng shui, per progettare degli spazi che tengano conto delle correnti energetiche, dei cicli del sole, della gestione intelligente delle risorse e della relazione armonica tra uomo e natura.



LA YURTA, LA CUPOLA GEODETICA E LE ABITAZIONI CIRCOLARI

A Pura Vita, prevediamo l'inserimento di Yurte per creare dei piccoli spazi abitativi da mettere a disposizione di chi collabora in maniera pemanente allo sviluppo del progetto o di chi vuole trascorrere brevi o lunghi periodi sul posto. 

La Yurta è un'abitazione mobile o temporanea, adottata da molti popoli nomadi dell'Asia tra cui mongoli, kazaki e uzbeki.
Sin dai tempi più antichi la yurta è costituita da uno scheletro di legno, che può essere di larice, di faggio, di bambù o di canna, e una copertura di tessuti di feltro di lana di pecora e di cotone; è di dimensioni e aspetto variabili, a seconda della cultura che le adotta. In sostanza la yurta è una tenda circolare con le pareti a graticcio, sopra le quali posa un tetto a struttura conica, costituito da una serie di travetti che partono da una corona in legno ed arrivano alla sommità della parete. 
In tempi recenti è stata introdotta nella cultura occidentale, e di conseguenza europea, con l'apporto di una serie di modifiche mirate a renderla adatta alle nostre esigenze. A tal proposito, le yurte occidentalizzate sono leggermente più alte (con la porta di 1.90m anzichè 1.60m), con la struttura in legno più robusta e trattata in modo che non assorba umidità e la presenza di un telo di cotone impermeabilizzato per resistere anche ai climi più umidi e freddi. Grazie a queste modifiche, la yurta è diventata una struttura che si presta benissimo a fare le veci dei vecchi prefabbricati mobili, tutt'ora in commercio.


Un altro vantaggio che ha questo tipo di abitazione, è che può essere smontata, spostata e assemblata in un tempo relativamente breve.
Sono dunque delle abitazioni ecosostenibili ed ecocompatibili, e di un’utilità importante. Le yurte infatti non danneggiano il terreno su cui sorgono e possono essere facilmente spostate ogni due o tre giorni per non danneggiare l’erba sottostante. Inoltre non hanno bisogno di fondamenta, né cementificazioni su cui poggiare. E’ sufficiente infatti isolare il terreno con della sabbia o della ghiaia, su cui successivamente viene appoggiata una pedana mobile di legno, che funge da pavimento della struttura, o ancora sollevarle su palafitta.
Inoltre, altro punto a favore è la sua forma circolare, che riporta la mente umana alla forma del grembo materno. Studi che risalgono agli anni '70, hanno sottolineato come la circolarità dell'ambiente abitativo sia più congeniale alla natura dell'essere umano. Del resto, se volgiamo uno sguardo al passato e al presente di alcune popolazioni tradizionali, ci rendiamo conto di come egli sia abituato a costruire i suoi rifugi prediligendo questa forma, e quindi di come questa rappresenti una forma ancestrale ricorrente.


Ma proviamo a trovare le ragioni connesse a questa preferenza.
Innanzitutto, troviamo delle motivazioni estremamente pragmatiche e logistiche: la forma circolare permete di avere maggiore spazio interno a parità di perimetro, e consente quindi un notevole risparmio energetico, nell'ordine del 40%, e una migliore gestione delle risorse, compresi la luce e il calore. Infatti essa permette un flusso di aria in tutto l’ambiente, invece di venire intrappolato all’interno di singole stanze a scatola, la qual cosa, si traduce anche in minori infiltrazioni di aria fredda esterna dagli angoli, che sono i punti più critici di una costruzione rettangolare convenzionale.
Inoltre, la forma circolare, amplificata dalla scelta del legno e della lana come materiali primari, contribuisce ad una sensazione di benessere, calore e serenità, proprio perchè, come abbiamo già detto, richiama alla mente la forma del grembo materno. 

"Nel feng shui spirito, mente, corpo e ambiente sono una cosa sola, e influiscono sul benessere e sulla nostra vita in generale. L'abitazione deve trasmettere sensazioni di sicurezza, forza e felicità, che conducono al benessere, all'allegria e all'amore."  Amedeo Menegaz, Il senso del feng shui.

L'energia vitale (concetto anche questo archetipicamente presente in tutte le culture, nonostante ai giorni nostri sia rimasto retaggio prevalente della cultura orientale, la quale l'ha reso dinuovo popolare anche nella nostra), deve essere libera di circolare liberamente, secondo il principio del moto naturale, che no segue il principio delle linee rette, bensì di quelle fluttuanti. Quindi l'energia vitale, deve poter entrare e muoversi bene nelle abitazioni, affichè chi vi abita possa beneficiarne. Se, al contrario i canali sono ostruiti, si verificheranno dei ristagni di energia, che comportano l'insorgere di malattie e problemi, proprio come la cattiva circolazione dei fluidi all'interno del corpo umano è causa di disturbi fisici e psichici.

Infine, la forma circolare rappresenta un archetipo mentale dell'uomo, ovvero una di quelle strutture ricorrenti nell'immaginario psichico e nel suo operato fin dai tempi della sua presenza sulla terra. Fu proprio Carl Gustav Jung, il padre della psicanalisi moderna, che sottolineò questa scoperta, insieme al suo collega e antropologo Mircea Eliade. Infatti, sottoponendo i suoi pazienti a un esperimento illustrativo, ne dedusse quanto segue: chiedendo ai suoi pazienti di disegnare delle forme semplici, durante le loro sedute psicanalitiche o in momenti in cui la loro concentrazione era applicata su qualcos'altro, si accorse che essi riproducevano automaticamente per lo più cerchi e quadrati. Da qui il collegamento coi mandala e con gran parte dell'iconografia spirituale ed esoterica, dagli albori dell'uomo.

L'Uomo vitruviano di Leonardo

Oggi, i nuovi studi sulla geometria sacra e sull'akasha, approfondiscono la questione dell'influsso di alcune forme geometriche ricorrenti, sull'uomo e sull'ambiente, tra cui quella circolare.

Il fiore della vita





E' anche per i motivi di cui abbiamo appena parlato, che abbiamo scelto come struttura per la sala polivalente, ovvero il luogo che ospiterà i workshop, i seminari, le meditazioni, la musica etc..., la cupola geodetica.



La cupola geodetica è una struttura semisferica composta da triangoli che si appoggiano l'uno sull'altro, formando figure esagonali o pentagonali. Isomma, lo stesso disegno che sta dietro alla forma di un pallone da calcio. In questo modo, i triangoli (il triangolo, in geometria, è la forma strutturalmente più rigida) scaricano il peso l'uno sull'altro, e garantiscono alla struttura una stabilità unica rispetto ad altre tipologie di edificio. Un po' come il principio per cui, se si esercita pressione sulla sommità di un uovo, qualsiasi essa sia, l'uovo non si rompe.

Il primo ad introdurre il concetto di sfera geodetica fu Platone che, inscrivendo una figura solida in un cerchio, creò l'icosaedro e l'cosaedro tronco, da cui prende origine la forma della cupola geodetica.
Icosaedro tronco
                                     
Il fascino dei simboli vive anche nell'uomo moderno e si dice che meno sappiamo di un simbolo e più questo ci affascina. Può succedere anche il contrario, ovvero scoprire un aggancio scientifico con un simbolo antico e notare che il fascino aumenta, come è successo quando si è scoperto che alcune molecole del carbonio, elemento fondamentale della chimica organica, si sviluppano e si aggregano secondo gli assi di simmetria dei cinque solidi platonici. Ad esempio il diamante ha un'aggregazione cristallina a forma di ottaedro.
Con questa scoperta la scienza ha confermato la sacralità di queste cinque forme che sono considerate gli archetipi (modelli originali) del regno minerale. 


La cupola geodetica è acclamata come una delle più grandi soluzioni architettoniche degli Anni 50. Progettata dal celebre architetto Richard Buckminster Fuller, la prima cupola geodetica della storia venne costruita nel 1948 e brevettata nel 1954. Fuller prende in prestito le forme naturali dei cristalli per realizzare una struttura in cui gli sforzi di compressione vengono scaricati su elementi in tensione e la assembla come un complesso di tetraedri regolari, ribaltando così il concetto fondamentale dell'architettura e dimostrando che la cupola geodetica è l’unica struttura costruita dall’uomo che diventa proporzionalmente più resistente all’aumentare delle sue dimensioni. 
Il termine “geodetica” deriva da “geo-desia” che vuol dire “divisione della terra” in figure geometriche piane ed in particolare triangoli, pentagoni ed esagoni che assemblati insieme formano appunto le cupole geodetiche. 
Uno dei vantaggi della cupola geodetica, oltre la grande robustezza locale, è la capacità di carico in confronto all’ingombro e al peso dei materiali, strutturalmente è molto più forte di quanto sembrerebbe guardando le travi che la costituisce. Questo le dona una particolare leggerezza e la  possibilità di costruire grandi spazi coperti senza dover ricorrere a colonne o altri tipi di massicci supporti interni. La cupola geodetica, infatti, è praticamente in grado di reggersi da sola e viene definita una struttura autoportante. La cupola è anche aerodinamica, e può reggere forti carichi eolici, come quelli creati dagli uragani.

 Il progetto di una cupola geodetica è molto complesso, in parte perché non esistono progetti standard di cupole geodetiche pronti, da scalare secondo le necessità, ma ogni cupola deve essere progettata da zero in base alle dimensioni, alla forma e ai materiali. Esistono dei criteri di progettazione basati sull’adattamento di solidi platonici, come l’icosaedro: essenzialmente consistono nel proiettare le facce del solido sulla superficie della sfera che lo circoscrive.



All’aumentare della frequenza, la maglia triangolare si infittisce creando un numero sempre crescente di lati, l’approssimazione con la sfera migliora, il peso diminuisce, così che si possono raggiungere diametri anche molto elevati.

A Pura Vita vogliamo costruire uan cupola geodetica di 6 metri di diametro per 3,5 di altezza che, come abbiamo detto, costituirà la sala polivalente, con le stesse caratteristiche di precarietà e contemporaneamente di stabilità e comfort che caratterizzano anche la yurta, e che la rendono una struttura compatibile con l'ambiente che ci ospita, il Parco Naturale delle Madonie.